Fisco e burocrazia: roba da matti per gli artigiani veneti
«Se l’insieme dei provvedimenti di impatto fiscale non dovessero cambiare radicalmente – afferma Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – riteniamo definitivamente rotto il rapporto di fiducia tra contribuente e Stato. Le imprese non possono continuare a pagare imposte in modo sempre più complicato e costoso e sempre più anticipatamente quando poi, i propri crediti non sono riconosciuti tali o veritieri. Non ci stiamo ad essere considerati, a priori, evasori salvo prova contraria. La logica della “cassa” sta destrutturando la nostra economia per via normativa. Non siamo d’accordo e non lo accettiamo».
Si è rotto il rapporto di fiducia tra Stato e imprese: iniziative pressanti contro questa ‘Finanziaria’
Da lunedì 13 novembre è stato annunciato, le Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese Veneto incontreranno i Prefetti, quali rappresentanti territoriali del Governo, consegnando loro il dossier di proposte simbolicamente avvolto in una camicia di forza.
Ma la minaccia più esplicita espressa dal Presidente Bonomo tocca le esose tasche dello Stato: «Dopo di che, attraverso il "sistema associativo" di Confartigianato Imprese Veneto, sosterremo che i crediti verso lo Stato non sono più così certi e quindi inviteremo a fare attenzione a dare soldi che restano indebitamente in cassa. Come? Con un fuoco di fila di iniziative, ovviamente tutte all’interno della legalità, che diano un messaggio chiaro: non ci fidiamo più!».
«L’azione di lobby di Confartigianato Imprese Veneto – conclude Bonomo – sarà pressante, a partire da questi giorni in cui, dopo le audizioni sulla manovra che costituiscono la prima fase della sessione di Bilancio, è iniziato il vaglio degli emendamenti per modificare il decreto legge fiscale 148/2017 collegato alla legge di Bilancio 2018. Per proseguire poi durante la discussione del decreto fiscale in Assemblea che inizierà mercoledì 15 novembre. Il fisco non può ridursi a esborsi non sostenibili e adempimenti impossibili che rischiano di generare ingiustizie e intasamento burocratico a dispetto dei proclami di semplificazione rimasti sulla carta. Una cosa inaccettabile che porta a dire: fisco? Burocrazia? Roba da matti! E sta facendo crescere la voglia di scendere in piazza».