Sul fatturato in Italia, Facebook pagherà le tasse in Italia
Semplice ed efficacie: i ricavi pubblicitari realizzati col supporto dei team locali non saranno più contabilizzati dalla sede internazionale a Dublino, ma dalla società presente in quel paese. Il cambio di struttura comporterà quindi che i ricavi contabilizzati in Italia saranno soggetti alla fiscalità italiana. L’importante annuncio è stato dato, ovviamente online nella newsroom del social network, da Dave Wehner, Chief Financial Officer di Facebook. Con grande semplicità il manager ha spiegato che: «Crediamo che cambiare verso una struttura di vendite locali fornirà maggiore trasparenza ai governi e ai policy makers che nel mondo hanno chiesto una maggiore visibilità sui ricavi legati alle vendite locali».
L’esempio Facebook potrebbe fare da guida per una legge da applicare a tutti i colossi del web
La clamorosa mossa arriva in risposta alle pressioni europee sui sistemi fiscali adottati dalle big del web Usa e coinvolgerà, oltre all’Italia, anche Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Norvegia, Polonia. Svezia. Facebook punta a implementare questo cambiamento nel corso del 2018, con l’obiettivo di completare la transizione entro la prima metà del 2019.
«La scelta di Facebook – ha commentato Sergio Boccadutri, deputato e responsabile Innovazione del PD – rappresenta il giusto approccio alla controversa materia del rapporto tra la regolazione dei mercati e la dimensione globale dei giganti del web. È quindi corretto affrontare la questione sotto il profilo della stabile organizzazione, diversamente ogni proposta di ‘digital tax’ che discrimina tra off-line e on-line, ha l’unico effetto di penalizzare imprese e utenti».
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