Arriva anche sulla rete italiana il treno blu ad idrogeno
Si chiama Coradia iLint ed è realizzato da Alstom, il colosso francese attivo nella produzione di treni e infrastrutture ferroviarie: altri 14 i treni a cella a combustibile entreranno in funzione in Bassa Sassonia a partire dal dicembre 2021. I locomotori, che emettono solo vapore e acqua di condensa, andranno a sostituire sulle linee non elettrificate gli attuali treni diesel, inquinanti e fastidiosi.
È stato l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, che ha annunciato, lo scorso dicembre, che la sperimentazione italiana dei treni Alstom partità dal Trentino e dalla Toscana. «Ma ho chiesto all’azienda di modificare il progetto perché quello attuale è solo a cella a combustibile, ma con l’aggiunta di un pantografo potrebbe viaggiare con l’elettrico quando c’è la linea, e quando esce dalla zona elettrificata andare a idrogeno».
Al progetto devono concorrere le aziende produttrici e distributrici dell’idrogeno
Una soluzione perfetta per la situazione Toscana, dove, sul totale di 1.479 chilometri di linee, 503 sono non elettrificate e quindi servite soltanto da treni diesel. Per questo motivo, il progetto toscano prevede la costruzione di dieci treni a idrogeno da utilizzare sulle linee non elettrificate Siena-Chiusi e Siena-Empoli. Per farlo la Regione, nell’estate 2017, ha pubblicato un avviso per la costituzione di un’intera filiera che raggruppi l’azienda costruttore dei treni, ma anche i partner per la produzione, lo stoccaggio del gas e il rifornimento delle stazioni.
L’investimento necessario per il progetto ammonta a circa 100 milioni di euro. Una parte dei soldi potrà arrivare da Trenitalia, disponibile a dirottare sui treni a idrogeno le risorse già concordate con la Regione per la sostituzione dei vecchi treni diesel con convogli più moderni. Ma il grosso delle risorse dovrà arrivare dai fondi europei.