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Parità di lavoro, parità di retribuzione nell’Unione Europea

30/05/2018
Parità di lavoro, parità di retribuzione nell’Unione EuropeaSono 114.515 i ‘lavoratori distaccati’italiani quelli cioè che temporaneamente stanno lavorando in un altro Paese dell’Unione Europea. In particolare sono stati inviati per il 18,7% in Francia, per il 10,2% in Germania e il 36,6% al di fuori dell’UE, in Svizzera. Sono invece 61.321 i ‘lavoratori distaccati’ accolti nel nostro Paese, più della metà provenienti da Germania(18,8%), Francia (18,3%) e Spagna (14%). Per tutti loro il Parlamento europeo ha approvato nuove norme secondo le quali dovranno ricevere lo stesso salario dei lavoratori del Paese che li accoglie.
Le nuove regole stabiliscono che a tutti i lavoratori distaccati si applicheranno le norme del Paese ospitante in materia di retribuzione. Gli Stati membri dovranno, inoltre, applicare anche i contratti collettivi regionali o settoriali, se di ampia portata e rappresentativi, finora applicati solo nel settore delle costruzioni. La durata del distacco è stata fissata a 12 mesi, con una possibile proroga di altri 6 mesi. Trascorso tale termine, il lavoratore può restare o lavorare nel Paese ospitante, ma dovrà a quel punto essere soggetto all’intera normativa sul lavoro vigente in quello Stato.
 
Entro due anni gli Stati dovranno adottare uno strumento che parifica il lavoro nell’intera Unione
 
Il fenomeno distacco è aumentato del 69% tra il 2010 e il 2016, anno nel quale i 'lavoratori distaccati' nell’UE sono arrivati a toccare complessivamente i 2,3 milioni.
«La nuova direttiva – ha detto la relatrice del provvedimento Elisabeth Morin-Chartier (PPE, FR)traccia una rotta chiara verso un’Europa più sociale, con una concorrenza più equa tra imprese e con un miglioramento dei diritti dei lavoratori. Approvando l’accordo, il Parlamento garantisce migliori diritti ai lavoratori e la necessaria protezione nei confronti delle imprese». «L’Europa sceglie la parità di retribuzione per gli stessi tipi di lavoro nello stesso luogo – sottoliena Agnes Jongerius (S&D, NL), co-relatriceI colleghi possono essere di nuovo colleghi e non esser in competizione. Si tratta di un passo importante verso la creazione di un’Europa sociale, che protegga i lavoratori e impedisca alle imprese di intraprendere una corsa al ribasso, ma anche di un’Europa che non conosce confini e che cerca una forza lavoro normale».

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