Commissione europea e Autorità consumatori contro Airbnb
In particolare Airbnb dovrà garantire che al consumatore sia chiaramente indicato il prezzo totale finale, comprese tutte le tasse e le tariffe obbligatorie applicabili, e quando questo non sia possibile dovrà specificare che potrebbero applicarsi altri oneri addizionali al primo prezzo fornito. Sempre dovrà essere messo in evidenza se l'offerta è fatta da un privato o un professionista, poiché cambiano le norme relative alla protezione dei consumatori. Tra l’altro gli organismi europei chiedono a Airbnb di adottare una politica in materia di rimborsi che non privi i consumatori dei loro diritti di avvalersi dei mezzi di ricorso disponibili.
Entro la fine di agosto Airbnb dovrà presentare le proprie proposte per correggere i problemi rilevati
Sottolinea Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia: «Sono sempre più numerosi i consumatori che prenotano online i loro alloggi per le vacanze e tale settore ha offerto molte nuove opportunità ai turisti. La popolarità tuttavia non può essere una scusa per non conformarsi alle norme UE di tutela dei consumatori. I consumatori devono capire facilmente quanto e per che cosa devono pagare quando acquistano servizi e nei loro confronti vanno applicate regole eque, ad esempio sull'annullamento dell'alloggio da parte del proprietario. Mi aspetto che Airbnb possa presentare rapidamente soluzioni adeguate».
La società ha tempo sino alla fine di agosto per presentare le proprie proposte di correzione dell’attuale situazione, proposte che saranno esaminate dalla Commissione e dalle autorità per la tutela dei consumatori dell'UE. Se non saranno ritenute soddisfacenti, nei confronti di Airbnb potrebbe essere avviata un'azione coercitiva.