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Per gli uffici statali, il Leone di San Marco non è obbligo

05/10/2018
Per gli uffici statali, il Leone di San Marco non è obbligoLa Corte Costituzionale ha pubblicato la sentenza 183/2018, firmata dai giudici Giorgio Lattanzi (presidente) Franco Modugno (redattore) e Roberto Milana (cancelliere), con cui si dichiarano incostituzionali alcuni articoli della Legge regionale 28 del 5 settembre 2017 ‘Nuove disposizioni in materia di uso dei simboli ufficiali della Regione del Veneto’. È la legge che istituiva l’obbligo di esporre la bandiera con il Leone di San Marco come simbolo del Veneto in tutti gli uffici statali.
«Dover commentare una vicenda simile – ha detto il Presidente della Giunta Regionale, Luca Zaiaè imbarazzante. Ripresenteremo senz’altro questa legge e chiederemo che l’obbligo venga introdotto nell’intesa con il Governo sull’Autonomia perché è interesse della coillettività regionale che la propri bandiera sia affiancata a quella dello Stato». La sentenza ha bocciato la parte della legge regionale che avrebbe voluto imporre anche agli uffici e organi nazionali, quali le Prefetture ad esempio, di esporre il simbolo regionale e che prevedeva anche delle sanzioni che andavano da da 100 a 1.000 euro per i trasgressori.

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Durissima la replica del Consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni: «Dalla Consulta un altro schiaffo alla propaganda leghista e intanto i veneti devono pagare il conto di queste pagliacciate».
«La Regione – prosegue Zanoni – ha fatto una figuraccia che era evitabile. Purtroppo gli errori, dolosi, della maggioranza li pagano a caro prezzo i contribuenti, visto che i contenziosi con lo Stato non sono certo a costo zero. Personalmente non ho niente contro la bandiera con il Leone di San Marco: è un simbolo e va rispettato. Ma i primi a non farlo sono leghisti e indipendentisti, che la utilizzano in maniera strumentale per fare propaganda, spendendo poi soldi pubblici per gli inevitabili contenziosi e ricorsi. Ormai questa ossessione identitaria sta sfociando nel ridicolo, basti guardare alla nuova proposta di legge per regalare una bandiera veneta a ogni nuovo nato: una manna per le famiglie – conclude ironizzando il Consigliere democratico – quando poi mancano soldi per le paritarie e i bisogni della prima infanzia».

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