È preoccupante il dato sulla diffusione del disagio mentale
Secondo le stime dell’EPA le persone affette da disturbi mentali erano 164 milioni nel 2015, con un impatto economico valutato dall’associazione europea in 798 miliardi di euro, seppure solo un cittadino su tre arrivi a rivolgersi ad uno specialista e si curi adeguatamente. Certo è che il peso globale dei disturbi mentali continua a crescere con un impatto sempre maggiore sulla salute e sui principali indicatori sociali ed economici in tutti i Paesi del mondo. Entro il 2030, qui la stima è dell’OMS, le patologie psichiatriche saranno le malattie più frequenti a livello mondiale.
Tossicodipendenza, problemi relazionali, la stessa povertà possono nascere da stati depressivi
«In questo scenario, la depressione potrebbe diventare la seconda causa di disabilità tra tutte le condizioni morbose – sostiene Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche – In parallelo assisteremo ad un grande aumento dei disturbi della condotta, correlati a situazioni come dipendenza da sostanze, problemi relazionali, malattie, povertà».
Ma l’Università Popolare “Stefano Benemeglio”, che ha organizzato per il 16 novembre a Roma una conferenza intitolata “La coscienza rubata a tua insaputa: la voce del pensiero, la formazione dei problemi e la loro risoluzione”, rileva anche la presenza di una grande sofferenza a livello mentale che non raggiunge i criteri per essere diagnosticata, seppure condizioni, e faccia soffrire, larga parte della popolazione.