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Troppi giovani in Italia sono poveri (e studiano poco)

20/05/2019
Troppi giovani in Italia sono poveri (e studiano poco)In 20 Paesi europei su 28, il rischio povertà tra gli under 16 è nettamente superiore a quello riferito agli over 65: la media UE è rispettivamente del 24,4% contro il 18,2%. La situazione in Italia è ancor più drammatica perché i minori che si trovano in una situazione di deprivazione economica sono il 31,5%, quindi ben 7 punti in più della media continentale, contro una percentuale del 22% di ultra sessantacinquenni, in questo caso nemmeno 4 punti in più dell’Europa. Solo in Grecia, in Romania e in Bulgaria la quota di minori a rischio povertà è superiore al dato italiano.
«L’elevato livello di povertà giovanile – sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi di CGIA Mestre, Paolo Zabeospesso si traduce anche in povertà educativa. Molti di questi ragazzi, infatti, sono destinati ad abbandonare presto gli studi, pregiudicando la carriera lavorativa futura, che quasi sicuramente riserverà a questi soggetti delle enormi difficoltà a trovare un’occupazione stabile e di qualità. E alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione e del calo delle nascite, le nostre Pmi non possono permettersi di lasciarsi sfuggire una quota così importante di giovani leve».

Il problema della povertà è legato anche all’istruzione con un’alta percentuale di scarsa formazione

La popolazione a rischio povertà o esclusione sociale con meno di 18 anni ha in Italia un’incidenza più elevata nel Mezzogiorno: in Sicilia i minori in difficoltà son il 56,8%, in Calabria il 49,5% e in Campania il 47,1%. In termini assoluti, a livello nazionale la popolazione giovanile con disagio economico ammonta a 3,1 milioni di unità: tra questi, 498 mila circa sono campani e 488 mila circa sono siciliani.
Secondo l’Istat, i livelli di povertà si mantengono elevati per le famiglie con 5 o più componenti e con persona di riferimento giovane avente un basso livello di istruzione. Al Nord le famiglie che vivono nelle grandi città presentano l’incidenza della povertà relativa superiore a quella presente nei Comuni di minori dimensioni. Nel Centro Sud, invece, la situazione si capovolge e sono i Comuni minori a registrare il numero più alto di famiglie in povertà. I dati sull’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione sono molto preoccupanti: nel 2017 i giovani tra 18 e i 24 anni che avevano conseguito solo il diploma di licenza media e non stavano frequentando nessun altro corso scolastico/formativo erano il 14%, ma con punte del 21,2% in Sardegna, del 20,9% in Sicilia e del 19,1% in Campania.

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