Benessere degli animali: servono etichette e controlli
Con queste ulteriori procedure - spiega la Confagricoltura - la Comunità dispone ora di una delle legislazioni più stringenti e rigorose a livello mondiale, ponendo il comparto zootecnico europeo ai vertici della sicurezza alimentare.
Le nuove disposizioni - continua l’Organizzazione agricola - comportano, tuttavia, un aggravio in termini di costi gestionali e amministrativi, che potrebbero compromettere la competitività della filiera. Questo problema è particolarmente avvertito dall’Italia, che ogni anno acquista all’estero circa 900.000 capi suini e circa 1.300.000 di capi bovini, destinati ad essere allevati e/o macellati nel nostro Paese.
Confagricoltura ritiene opportuno agire su due fronti: il sostegno economico alle imprese, per far fronte ai maggiori costi e agli investimenti necessari per adeguarsi alle nuove disposizioni; un sistema efficiente che garantisca uniformità nel rispetto delle regole.
Infine per Confagricoltura è necessario attivare un sistema di etichettatura “etico-ambientale” dei prodotti zootecnici, che permetta al consumatore di riconoscere la qualità della produzione europea, ottenuta grazie ad una stringente normativa a favore degli animali.