Contratto quadro biodiesel
Gli agricoltori sono pronti a giocare un ruolo attivo per frenare le emissioni di gas climalteranti. Gli accordi con l’industria dei semi oleosi e del biodiesel sono una testimonianza importante, ma occorrono incentivi più consistenti e regole più flessibili, specie da parte dell’Unione Europea, che oggi prende tristemente atto del fallimento delle proprie politiche.
“Anche i nuovi obiettivi che vengono fissati oggi a Bruxelles per aumentare l’apporto delle fonti energetiche rinnovabili rimarranno sulla carta, se non si prenderà atto dell’insufficienza degli strumenti messi in campo”, ha detto Bianco, auspicando che l’Italia provveda rapidamente ad attuare le innovazioni introdotte con la legge finanziaria 2007.
Sia per lo sviluppo dei biocarburanti, sia per l’energia elettrica da biomasse, infatti, in Italia si sta creando un quadro normativo adeguato. Quello che ora occorre, a parere di Confagricoltura, è un coordinamento attivo fra i vari ministri interessati allo sviluppo delle filiere bioenergetiche.
Sarebbe la migliore risposta alla procedura d’infrazione che ha colpito il nostro Paese per il mancato rispetto della direttiva (30/03), che prevedeva di utilizzare una percentuale crescente di biocarburanti (2% per il 2005; 5,75%, per il 2010).