Inside Man: un thriller in cui niente e’ cio’ che sembra
Tutto inizia in maniera molto semplice: quattro persone vestite da imbianchini entrano nell’affollata hall di Manhattan Trust, una succursale di un’istituzione finanziaria a Wall Street. Nel giro di pochi secondi, i rapinatori mascherati mettono la banca sotto un assedio pianificato con precisione chirurgica e i 50 clienti e impiegati diventano involontari ostaggi di un furto inattaccabile. Sembra insomma di assistere ad una classica rapina in banca: i criminali che entrano e prendono in ostaggio i presenti, poi l’allerta delle forze dell’ordine, la sede della banca assediata da polizia, negoziatori, giornalisti e semplici curiosi, in attesa di sapere che cosa succederà , quale sarà la sorte degli ostaggi…già , sembra. Perché in realtà questo film, con il suo finale a sorpresa, si rivela essere tutto fuorché un tipico thriller. E mentre lo si guarda, ci si comincia a chiedere: che cosa vogliono realmente i rapinatori? Perché niente riesce a sbloccare la situazione che è in stallo da ore?
In questo film si esplora il richiamo del potere, l’abiezione dell’avidità e il mistero di una rapina perfetta.
Questo nuovo giallo è prodotto dalla Universal Pictures e dalla Imagine Entertainment. Rendendo omaggio ai film di rapine e corruzione della polizia degli anni ’70, il regista SPIKE LEE (Fa’ la cosa giusta, Malcolm X, La 25a ora) unisce le sue forze a quelle del produttore, vincitore dell’Oscar, BRIAN GRAZER (Flightplan – Mistero in volo, Friday Night Lights, Il codice Da Vinci di prossima uscita) nella creazione di questo film in cui niente è come sembra, con un copione elettrizzante scritto dallo sceneggiatore esordiente RUSSELL GEWIRTZ.