La tela di Carlotta
Fern infatti, interpretata da Dakota Fanning, già baby diva della “Guerra dei Mondi” e di “Man on fire”, ha letteralmente perso la testa per Wilbur, lo nutre col biberon, gli legge le favole e, una volta cresciuto, vuole a tutti i costi salvarlo dal triste destino che lo attende: finire sul tavolo per Natale, sotto forma di pancetta e prosciutto. Così a poco a poco, la salvezza di Wilbur, ultimo arrivato nel fienile, diventa l’obiettivo condiviso da tutti, dalla pecora Samuel, a Templeton il topo, alla mucca Bitsy, al cavallo che ha paura dei ragni, e soprattutto dal ragno Carlotta, che con il maialino stringe una particolare amicizia. Sarà proprio il ragno, che nel film rovescia completamente l’immagine che ne hanno i bambini e gli adulti nella realtà, addirittura parlando con una suadente voce femminile, a tirar fuori l’idea migliore: filare delle parole all’interno della sua tela per convincere lo zio di Fern, allevatore e proprietario del fienile, a risparmiare la vita di Wilbur.
Forse il film ricorda un po’ “Babe, maialino coraggioso”, ma vale la pena di tuffarsi, ancora una volta, nel magico mondo degli animali parlanti e riflettere sul rapporto che i bambini sanno instaurare nella realtà con gli animali, relazione di cui troppe volte ci si dimentica quando bambini non lo si è più.