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La tela di Carlotta

06/03/2007
Destinato per lo più ad un pubblico di bambini, il film “La tela di Carlotta”, al cinema dal 9 marzo, è in realtà un’occasione per riscoprire i valori della fiducia, della lealtà e del sacrificio in nome dell’amicizia, attraverso il mondo animale. Protagonisti infatti di questo live-action, firmato dal regista Gary Winick e tratto dall’omonimo libro di E.B. White, sono gli inquilini del fienile Zuckerman: mucche, cavalli, pecore, anche topi e ragni, tutti parlanti ma poco propensi a fare amicizia fra di loro, fino all’arrivo di Wilbur, maialino gracile e tutto rosa, e della sua piccola inseparabile amica Fern, una bambina che ama più gli animali dei suoi simili.

Fern infatti, interpretata da Dakota Fanning, già baby diva della “Guerra dei Mondi” e di “Man on fire”, ha letteralmente perso la testa per Wilbur, lo nutre col biberon, gli legge le favole e, una volta cresciuto, vuole a tutti i costi salvarlo dal triste destino che lo attende: finire sul tavolo per Natale, sotto forma di pancetta e prosciutto. Così a poco a poco, la salvezza di Wilbur, ultimo arrivato nel fienile, diventa l’obiettivo condiviso da tutti, dalla pecora Samuel, a Templeton il topo, alla mucca Bitsy, al cavallo che ha paura dei ragni, e soprattutto dal ragno Carlotta, che con il maialino stringe una particolare amicizia. Sarà proprio il ragno, che nel film rovescia completamente l’immagine che ne hanno i bambini e gli adulti nella realtà, addirittura parlando con una suadente voce femminile, a tirar fuori l’idea migliore: filare delle parole all’interno della sua tela per convincere lo zio di Fern, allevatore e proprietario del fienile, a risparmiare la vita di Wilbur.

Forse il film ricorda un po’ “Babe, maialino coraggioso”, ma vale la pena di tuffarsi, ancora una volta, nel magico mondo degli animali parlanti e riflettere sul rapporto che i bambini sanno instaurare nella realtà con gli animali, relazione di cui troppe volte ci si dimentica quando bambini non lo si è più.

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