L’ecomuseo: un modo per far sì che il territorio sia un luogo di relazioni, uno spazio ricco di memorie, testimonianze, saperi locali, ma anche un punto di sviluppo dei processi contemporanei. Per creare un ecomuseo, però, è necessario trovare un linguaggio comune che consenta di unire le diverse realizzazioni in un progetto riconosciuto ed autorevole dal punto di vista culturale, che sia capace di porsi come punto di riferimento locale nella valorizzazione del patrimonio territoriale.

Viene spontaneo chiedersi: perché non creare un ecomuseo nella Laguna di Venezia? L’idea, in effetti, c’è. Ed è stata oggetto di un convegno, “L’ecomuseo dela laguna di Venezia e della gronda”, di scena a Venezia, dove studiosi, politici, docenti universitari si sono confrontati sulle esperienze già avviate, sulle varie interpretazioni del progetto ecomuseale e sulla possibilità di trovare riferimenti comuni, obiettivi e strategie condivise, per poi costruire una possibile agenda di lavoro per realizzare , appunto, l’Ecosistema della Laguna di Venezia e dei territori di gronda”.

Innanzitutto, è necessario capire il territorio. Che la qualità del territorio sia oggi un aspetto decisivo perla definizione del livello di benessere di una società, è un fatto scontato, ma in realtà così non è sempre stato. E’ un pensiero contemporaneo, consolidato dopo decine di anni di studi e confronti. Ma anche il paesaggio va considerato al di là dei suoi aspetti visibili, considerando invece i rapporti e le reti invisibili che lo rendono possibile e lo fanno vivere.

Ma che cos’è un ecomuseo? E’ composto da tre colonne basilari: una legata alle dotazioni infrastrutturali e fisiche del territorio; la seconda è legata alla presenza di un ambiente culturalmente ricco, pieno di storia, diversificato, dotato di specificità e caratteristiche peculiari e soprattutto conosciuto e apprezzato dai residenti. La terza è rappresentata dalle capacità gestionali e di leadership di cui la società locale dispone per occuparsi di quel capitale naturale e culturale.

Ciò che l’ecomuseo cerca di fare è proprio accrescere la consapevolezza degli abitanti sui tanti valori che il territorio presenta. Se questo viene fatto nella maniera giusta, cioè con i tempi adeguatamente lunghi e senza fretta, favorendo la partecipazione, amalgamando opportunamente le conoscenze ei saperi locali con quelli degli esperti, può essere una palestra in cui si costruisce capitale sociale e si fanno crescere nuovi leader.

E per Venezia qual è la situazione? Durante il convegno è stata presentata la carta “un ecosistema per la laguna di Venezia”; si tratta di una proposta della maggioranza del Consiglio Regionale Veneto ed è stata sottoscritta da 24 consiglieri, , quindi da una parte rilevante del Consiglio, che si riferisce non solo alla Laguna di Venezia, ma potrebbe costituire un significativo precedente per altre situazioni.