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Settanta. Gli anni sospesi

04/10/2007
Prende il via venerdì 5 ottobre alle ore 15.00 al Centro Culturale Candiani con un incontro dal titolo Archivio, memoria, ricerca, il convegno Settanta. Gli anni sospesi dedicato agli anni Settanta delle lotte operaie a Porto Marghera, promosso dal Comitato Archivio Operaio Augusto Finzi in collaborazione con l’Assessorato alla Produzione Culturale del Comune. Articolata in quattro momenti corrispondenti ad altrettante aree tematiche, l’iniziativa è una rivisitazione critica del decennio in questione, alla luce delle peculiarità poste in essere a Marghera da una forte soggettività operaia, nel più generale contesto di una città – Venezia – destinata a vivere da protagonista il dibattito politico e culturale di quegli anni. Il primo incontro avrà lo scopo di fare il punto storiografico sui percorsi di ricerca relativi alle lotte operaie degli anni Sessanta e Settanta; i lavori vedranno la partecipazione di Gianni Sbrogiò, Sergio Bologna, Gigi Roggero, Manuel Villaverde Cabral, Stefano Musso coordinati da Paolo Capuzzo, e si concluderanno con la presentazione di una selezione delle videointerviste realizzate da Manuela Pellarin, già regista di Porto Marghera, gli ultimi fuochi per fare il punto storiografico sui percorsi di ricerca relativi alle lotte operaie degli anni Sessanta e Settanta.

Il programma prosegue sabato 6 ottobre, con inizio alle 9.30, con la sessione dal titolo Laboratorio Porto Marghera: le peculiarità di un ciclo di lotte operaie, coordinata da Sandro Mezzadra con interventi di Luca Pes, Devi Sacchetto, Italo Sbrogliò, Toni Negri, Massimo Cacciari e Luana Zanella; venerdì 16 novembre con La cultura in movimento: il laboratorio Venezia, un’intera giornata a partire dalle 9.30 e sabato 17 novembre, alle 9.30, con la sessione dal titolo Porto Marghera nel mondo: mito, racconto, modello, che si propone di raccontare come le lotte operaie di Marghera abbiano influito profondamente nell’elaborazione teorica e politica della sinistra in varie parti del mondo. “L’intenzione è – come osserva l’Assessore alla Produzione Culturale Luana Zanella - di offrire uno spazio di confronto libero e aperto per interrogare gli anni Settanta, anni sospesi e talmente pesanti e laceranti da spingere, spesso, alla loro rimozione, talvolta alla falsificazione, talvolta alla mitizzazione. Può essere invece questa l’occasione per fare ciò che si dovrebbe sempre fare: disporci in modo libero, senza stereotipi e pregiudizi, all’analisi di quanto è avvenuto, misurandoci con la complessità, le contraddizioni, le aperture che sempre accompagnano e contraddistinguono la realtà”.

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