Confagricoltura Vicenza tende la mano alle imprese agroalimentari locali, per studiare una strategia congiunta che consenta di sfruttare le ottime potenzialità del comparto in termini di costruzione di valore e di occupazione per il futuro. Archiviati i festeggiamenti per novello 2007, svoltisi in molte città italiane, non si può fare a meno di rimarcare il rammarico per la cessione del Salone del vino novello da parte della Fiera vicentina a quella della provincia veronese. Verona ora potrà rappresentare il settore agricolo e agroalimentare con Fieragricola, Vinitaly, Agrifood, Fieracavalli e ora con il Salone del vino novello.

“Ci viene spiegato che l’alimentare potrà godere di maggiore visibilità attraverso la specializzazione dell’Ente Fiera di Verona – dichiara Linda Spina, presidente di Confagricoltura Vicenza – ma per quanto ci risulta è il settore merceologico della provincia ospitante a giovarsi di questa maggiore visibilità. L’agroalimentare di Verona, infatti, gode di una vetrina internazionale grazie anche alle manifestazioni fieristiche”.

Quindi, proprio per la mancanza di fiere dedicate, Vicenza resterà alla finestra e non, come potrebbe, in prima linea a livello nazionale ed internazionale.

“A questo punto per migliorare la nostra prospettiva futura dobbiamo costruire una strategia per un più efficace sviluppo delle aziende e del settore primario – auspica Confagricoltura Vicenza – Purtroppo l'interesse per il settore del lusso e orafo è fortissimo e giustificabile, vista l'importanza delle imprese beriche impegnate nel settore, ma per l'alimentare vicentino occorre un piano di livello nazionale ed internazionale. Magari supportata da risorse finanziarie che negli ultimi anni sono state destinate ad iniziative di piazza che poco hanno a che fare con le strategie messe in atto dalla provincia di Verona per il settore food”.

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