Riforma dei Consorzi di Bonifica
“Voglio solo ricordare - prosegue Angelini - che alla base della discussione sul numero dei Consorzi, non può che esserci il riconoscimento dei bacini idrografici già individuati dalla Regione Toscana, di cui deve essere mantenuta l'unicità e il significato idrogeologico, così come indicato non solo dall'ingegneria idraulica, ma anche dall'Unione Europea; così come l'individuazione del numero dei consiglieri di ciascun ente deve continuare a garantire la rappresentanza dei territori, salvaguardando la peculiarità di enti di autogoverno, fondamento dei Consorzi di bonifica. Proprio per questa caratteristica l'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni ha già ripetutamente evidenziato l'errore di parametrare i Consorzi di bonifica alle società partecipate da enti locali: i Consorzi di bonifica sono, infatti, enti pubblici di autogoverno ed il loro funzionamento non è però un costo pubblico, perchè non è a carico della fiscalità generale, bensì a carico dei soli consorziati che, proprio per questo, sono titolari di elettorato attivo e passivo per gli organi amministrativi consortili. Fatti salvi questi principi, siamo disponibili ad ogni confronto nell'interesse della comunità.”