Tassi di interesse a tasso variabile: nuovo record
I tecnici di Bankitalia calcolano che un aumento di mezzo punto del tasso interbancario determini, per le famiglie con mutui indicizzati, un incremento del servizio del debito pari in media a circa lo 0,6% del reddito disponibile. E l’aggravio “risulta maggiore per le famiglie con i redditi più bassi, caratterizzate da un’incidenza della rata sul reddito mediamente più elevata”. Gli oneri per servizio del debito sono aumentati al 7,6% del reddito disponibile nell’anno terminato a settembre, tre decimi di punto in più rispetto allo stesso periodo concluso a giugno. L’incremento è dovuto per circa la metà all’aumento dei tassi, in particolare sui mutui dal quale emerge che la componente a tasso variabile ha risentito “del significativo rialzo dei tassi interbancari registrato da agosto, in concomitanza con l’acuirsi della crisi del settore immobiliare statunitense”.
Secondo l’Eurotower le banche “sembrano aver trasmesso alla clientela una parte dell’aumento dei costi di raccolta derivante dalle difficoltà nei mercati monetari a breve termine e in altri segmenti del mercato finanziario” mentre a parer mio i tassi sui prestiti si stanno adeguando agli aumenti dei rendimenti del mercato monetario con gradualità analoga a quella osservata in passato.
Il Presidente
Carlo Garofolini