Zorro e l'Acqua Granda
Lo spettacolo ha iniziato il suo percorso nel 2005, quando il testo teatrale ha vinto il Premio Bassano Città Palcoscenico per la nuova drammaturgia. "Poi - spiega Ketti Grunchi, Zorro e l'acquagranda ha molto viaggiato. Si è nutrito di tante facce, commozioni, risate. Ha visitato professionisti: Roberto Citran, MIchele Casarin, Giovan Battista Storti, ma anche ragazzi, che l'hanno messo in scena con entusiasmo e rispetto. Ha abitato teatri meravigliosi come il Malibran di Venezia. È stato attraversato da musiche bellissime, e molto amato dall'autore del libro da cui è stato tratto, Roberto Bianchin. Ed ora è tornato a casa dal viaggio. Ora si metterà un vestito nuovo, nuove scarpe, e sarà pronto per ripartire, con una grande valigia da riempire... nuovamente...".
"ZORRO E L'ACQUA GRANDA", una produzione La Piccionaia-I Carrara, è un ulteriore capitolo di "STORIE VENETE", cartellone interamente dedicato al Teatro veneto d'autore all'interno del programma di "MIRA AL CUORE". Il testo teatrale è tratto dal romanzo-cronaca di Roberto Bianchin "Acqua granda", Premio Bassano Città Palcoscenico per la nuova drammaturgia 2005.
E Bianchin, scrittore e giornalista de "La Repubblica", domenica 27 gennaio sarà in scena per leggere alcuni brani dal suo libro.
"STORIE VENETE" è un percorso promosso da Assessorato alla Cultura di Mira e La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione, in collaborazione con Provincia di Venezia, Arteven, e con il contributo di Banca del Veneziano.
I prossimi appuntamenti di "STORIE VENETE" vedranno impegnati Armando Carrara con il suo "ALBERI" e Laura Curino e Titino Carrara, autori di "STRADA CARRARA", che chiude il programma.
Ketti Grunchi
ZORRO E L' ACQUA GRANDA
testo e regia Ketti Grunchi
musiche originali Rachele Colombo
luci e scene Iuri Pevere
con Ketti Grunchi, Valentina Brusaferro,
Rachele Colombo (canto, chitarra midi, mandola, percussioni),
Marco Artusi, Emanuela Cananzi (pianoforte, tastiere)
produzione La Piccionaia - I Carrara
ZORRO E L'ACQUA GRANDA è una storia di mare, di pioggia. di lagune e di sirene. È il 3 di novembre 1966. Ernesto ha 25 anni. È nato e diventato grande nel borgo di San Pietro in Volta, dentro l'isola di Pellestrina. Dove le case sono strette tra il mare e la laguna. Case di pescatori: le reti fuori ad asciugare, le vecchie a rammendare i buchi, i vecchi seduti a fumare le pipe sugli scalini. Ma Ernesto non vuole diventare vecchio su una barca, correndo dietro ai pesci. E nelle notti di tempesta, sogna un ristorante tutto suo: ci vadano gli altri a correre, e a pescare!
Alvise invece è sulla porta di casa. Guarda nella pioggia e chiama il suo cane: "Zoro!!! Zoroooo!!! Dove ti xe? Vien qua!". Alvise ha dieci anni e ogni sera ruba un pezzo di pane dalla tavola, e lo porta a Zorro, che lo aspetta fuori dalla porta. Ma stasera Zorro non viene. Alvise lascia il pezzo di pane davanti alla porta, protetto da una carta di giornale, e va a dormire. È sera, in laguna l'acqua comincia a salire...
Il racconto segue il filo di un evento drammatico della nostra storia: l'alluvione del novembre 1966, non dimenticando mai lo sguardo dei protagonisti: il ragazzo che porta in salvo la sua famiglia affrontando il mare in tempesta, il bambino che cerca il suo cane tra le calli e i campi di una Venezia che affoga. Il finale per loro sarà lieto: Ernesto troverà il suo ristorante e Alvise riabbraccerà il suo cane Zorro. Sullo sfondo, il destino di una città, Venezia, legato all'acqua granda che nel 1966 segnò l'inizio di una trasformazione strutturale e sociale che ancora è in atto. Lo spettacolo diventa così occasione di memoria, di emozioni legate alla poesia di una vicenda raccontata in chiave epica e onirica, usando la commistione del linguaggio teatrale e musicale.
Biglietto unico: 8 euro.
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