Alberto D’Amico: un’anima in viaggio
Il saluto di Alberto D’Amico alla sua “città d’adozione” è stato quello che si dice uno spettacolo sincero, ricco di autocritica, ma privo di pentimenti. Pendolare ormai da 15 anni, D’Amico giustifica pubblicamente la sua scelta per Santiago de Cuba, ormai co-protagonista di un suo andirivieni dei sentimenti.
Lo spettacolo funziona, commuove e suscita emozioni; va, però, affinata la regia, evitando alcune ridondanze. Più convincente nella prima parte, questo “viaggio nella vita” (canzoni e letture) scivola, nel finale, verso un’eccessiva “sponsorizzazione” dell’isola cubana; va meglio bilanciato, sempre che Alberto D’Amico non sia già partito per i Caraibi, la sua “settima casa”.
F.S.