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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Cereali e imprenditori agricoli italiani

14/04/2008
“La particolare situazione del mercato cerealicolo mondiale dura da quasi un anno – afferma il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni – ma non abbiamo ancora visto un serio rafforzamento delle politiche agricole per le commodities per gestire queste situazioni”. Dopo diversi mesi, il mercato sta facendo il suo corso. Gli investimenti aumentano, probabilmente anche a seguito degli incrementi delle quotazioni, ma anche per l’eliminazione del set-aside decisa da Bruxelles.

Confagricoltura evidenzia che le semine di frumento in Italia in vista dei raccolti 2008 sono aumentate di oltre 350 mila ettari e questo è solo una prima risposta alle carenze del mercato. Anche la Fao prevede per il 2008 un raccolto mondiale di cereali a livelli record: 2,2 miliardi di tonnellate, con un incremento del 3% circa e del 13% a livello Ue (v. tabelle).

Tutto questo potrà contenere il problema della carenza sinora registrato anche se i dati delle produzioni andranno sempre verificati a fine campagna sulla base dell’andamento climatico e forse ci vorrà tempo per ricostruire le scorte ad un livello soddisfacente.

“Ciò che è importante sottolineare – continua il presidente Vecchioni - è comunque che non si può lasciare solo ed unicamente alle dinamiche di mercato la risoluzione di problemi di così ampia portata”.

Occorrono, a parere dell’Organizzazione agricola, interventi programmati per combattere adeguatamente il cambiamento climatico e poi per gestire l’equilibrio domanda offerta. Non si può passare ciclicamente da situazioni di carenza, e quindi di quotazioni elevate, a congiunture caratterizzate da eccedenza e quindi da prezzi e redditi degli agricoltori bassi.

“Un contributo importante in tal senso - rimarca il presidente Vecchioni è costituito dalla politica agricola comunitaria che, anziché essere smantellata, come vorrebbe qualcuno, va rafforzata e semmai adeguata ai tempi, come anche previsto dal “manifesto di Firenze” presentato venerdì scorso dalle undici sigle dell’agroalimentare italiano e dei sindacati. Per non parlare di una seria politica dell’innovazione e della ricerca, anche tramite gli organismi geneticamente modificati; una strada che l’Italia ha deliberatamente scelto di non percorrere.”

“Serve – ha concluso il presidente di Confagricoltura – una decisa sterzata per mettere una volta per tutte l’agricoltura al centro delle politiche e delle scelte strategiche del Paese. I fatti di questi giorni dimostrano quanto questo passaggio, che Confagricoltura chiede da tempo, sia decisivo: per noi e per il pianeta.”

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