Expobici
La rassegna è convintamente sostenuta dalla Regione – ha ricordato Manzato – perché promuove il Veneto e un segmento produttivo e turistico di grande interesse, legato anche ai nuovi pacchetti cui sta lavorando la Regione, come le Ville Venete, gli Itinerari Religiosi; i luoghi delle Leggende e dei Misteri. Il cicloturismo è inoltre termometro dell’attenzione verso il territorio, la qualità della vita e le richieste del turista moderno. Il ciclismo più in generale, che vede il Veneto culla di campioni di caratura mondiale, è per di più un “veicolo” per promuovere l’eccellenza della Regione anche in ambito sportivo, coniugando le diverse facce dell’uso delle due ruote. E anche il biciturismo, come tutta l’offerta regionale di ospitalità e i prodotti di qualità, sarà proposta all’insegna del logo unificato “Veneto: tra la terra e il cielo”, con il quale saranno affrontati, anzi “aggrediti”, i mercati internazionali.
Nella direzione di ampliare l’offerta del turismo a due ruote va pure il progetto Bed&Bike, anticipato da Michielli ed elaborato dall’Unione Gardesana Albergatori, il cui scopo è di creare una rete di itinerari turistici tematici per le due ruote i cui primi esempi sono già operativi nell’entroterra veronese – gardesano. “Gli investimenti per il turismo – ha affermato Michielli – sono investimenti per la qualità della vita degli stessi veneti e quando c’è qualità della vita c’è turismo”. Che il Veneto abbia un’anima a due ruote non è in ogni caso un’esagerazione: qui opera il distretto della bicicletta, che raggruppa circa 130 imprese, che rappresentano un quarto del mercato italiano, con un fatturato di 800 milioni di euro (e l’Italia è al primo posto in Europa per la produzione di componentistica per la bici); c’è una fitta estensione (e ancora di più sono le infrastrutture in corso di realizzazione) di piste ciclabili sia urbane sia extraurbane con valenza di visitazione e turistica internazionale.