Credito e imprese
Per Peghin «la crisi finanziaria in atto è profonda e di sistema, da affrontare con una strategia europea. Andranno riscritte le regole dell’economia di mercato e i sistemi di vigilanza. Nell’immediato occorre tenere i nervi saldi ed evitare il cortocircuito tra sistema creditizio e imprese». Per quanto riguarda gli effetti sull’economia locale, «da una parte c’è la fiducia per la solidità del sistema economico veneto, dall’altra diffusi segnali che è in atto una restrizione del credito alle imprese. L’“Osservatorio sulla crisi” proposto dal presidente Galan è utile e avrà la nostra adesione. Le Pmi non possono reggere con crediti razionati, specie in questa congiuntura negativa. Il sistema bancario non faccia mancare il suo apporto - specie dopo la decisione della Bce -, indispensabile per sostenere i piani di crescita delle imprese e per uscire dalla crisi».
«Resta una lezione più generale - conclude il presidente di Confindustria Padova -. L’economia di carta è finita, la pura produzione di finanza a mezzo di finanza ha mostrato tutti i suoi limiti e generato una profonda crisi di fiducia. La favola del credito ad alto profitto e senza rischi è stata smascherata. E’ tempo di tornare alla vecchia e solida realtà dei finanziamenti all’attività produttiva e agli investimenti. Le banche italiane hanno una solida tradizione in questo senso e in questa fase di forte rallentamento dell’economia possono dare un segnale importante in questa direzione».
Sandro Sanseverinati - Ufficio Stampa, Studi e Relazioni Esterne