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Credito e imprese

09/10/2008
Bene il taglio del costo del denaro deciso dalla Bce. E’ una misura attesa che può ridare fiducia e ossigeno alle imprese e arginare il contagio della crisi finanziaria all’economia reale. L’aspettativa è che ora seguano segnali immediati e coerenti da parte delle banche italiane, un allentamento della stretta sul credito alle piccole e medie imprese di cui continuiamo ad avere segnali diffusi dal territorio». Così si esprime il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin, dopo la decisione della Banca centrale europea di ridurre di mezzo punto il tasso di sconto.

Per Peghin «la crisi finanziaria in atto è profonda e di sistema, da affrontare con una strategia europea. Andranno riscritte le regole dell’economia di mercato e i sistemi di vigilanza. Nell’immediato occorre tenere i nervi saldi ed evitare il cortocircuito tra sistema creditizio e imprese». Per quanto riguarda gli effetti sull’economia locale, «da una parte c’è la fiducia per la solidità del sistema economico veneto, dall’altra diffusi segnali che è in atto una restrizione del credito alle imprese. L’“Osservatorio sulla crisi” proposto dal presidente Galan è utile e avrà la nostra adesione. Le Pmi non possono reggere con crediti razionati, specie in questa congiuntura negativa. Il sistema bancario non faccia mancare il suo apporto - specie dopo la decisione della Bce -, indispensabile per sostenere i piani di crescita delle imprese e per uscire dalla crisi».

«Resta una lezione più generale - conclude il presidente di Confindustria Padova -. L’economia di carta è finita, la pura produzione di finanza a mezzo di finanza ha mostrato tutti i suoi limiti e generato una profonda crisi di fiducia. La favola del credito ad alto profitto e senza rischi è stata smascherata. E’ tempo di tornare alla vecchia e solida realtà dei finanziamenti all’attività produttiva e agli investimenti. Le banche italiane hanno una solida tradizione in questo senso e in questa fase di forte rallentamento dell’economia possono dare un segnale importante in questa direzione».

Sandro Sanseverinati - Ufficio Stampa, Studi e Relazioni Esterne

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