Pmi: la burocrazia brucia 1,6 mln di giornate di lavoro
E’ la denuncia che il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin ha lanciato dal convegno “Semplificare per competere” promosso a Borgoricco (PD), nell’ambito del Festival Città Impresa. Protagonisti dell’evento, davanti a 400 tra imprenditori, sindaci e amministratori del Camposampierese, Giuseppe Morandini presidente Piccola Industria di Confindustria, i senatori Maurizio Castro (PdL) e Paolo Giaretta (Pd), Giovanni Faverin segretario generale Cisl Funzione Pubblica, moderati dal direttore de Il Mondo Enrico Romagna Manoja.
«L’efficienza della Pa e la semplificazione - afferma Peghin - misurano la civiltà di un paese e la sua competitività. Per contro, un sistema appesantito da vincoli ingiustificati, lungaggini, regole poco chiare, è un micidiale freno allo sviluppo». Eppure il cammino per avvicinarci agli standard di paesi più civili è lungo. «Le recenti iniziative dei ministeri per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione - sostiene Peghin - hanno dato deciso impulso al recupero di efficienza e produttività nel pubblico impiego e alla semplificazione normativa. Tuttavia, i vantaggi non si sono ancora tradotti in una riduzione di adempimenti e oneri. Basta un dato su tutti: in Italia la somma delle leggi oggi vigenti è di 21.691, a fronte delle 9.800 della Francia e delle 4.547 della Germania. Le Pmi pagano ogni anno alla burocrazia un conto salato di 16,2 miliardi di euro».
Altra nota dolentissima, i tempi di pagamento della pubblica amministrazione. «A fronte di una media europea di 68 giorni - spiega Peghin - la nostra Pa paga in 135 giorni, con punte di 6-700 giorni nelle Regioni meno efficienti. O non paga affatto. Oggi le imprese vantano crediti per 60-70 miliardi verso la Pa. Crediti che le banche non ci scontano più! Una montagna di soldi veri, che potrebbero far ripartire gli investimenti, la ricerca, l’occupazione». Un problema, insiste Peghin, a cui «bisogna dare soluzione subito».
Grandi aspettative suscita la riforma del pubblico impiego firmata Brunetta. «Il ministro ha avviato un percorso coraggioso di riforme, che ha il nostro appoggio convinto e che ritengo vada sostenuto da chiunque, nel sindacato, nelle imprese, tra gli stessi dipendenti pubblici, abbia a cuore la modernizzazione e l’interesse generale. E’ un passo avanti concreto verso la responsabilità, la trasparenza e il merito nella Pa. Ci aspettiamo che i decreti attuativi seguano in tempi certi e siano all’altezza delle attese di cittadini e imprese».
Una riflessione, infine, sull’Unione dei Comuni del Camposampierese. «E’ il primo esempio di distretto delle autonomie locali - spiega Peghin - il pezzo che manca al disegno di legge sul federalismo e la prova che l’80% delle attività dei Comuni si può gestire in modo consortile con guadagno di qualità e costi. Mi auguro che venga presa a modello “di buone pratiche” a livello nazionale e che sia il primo passo verso il processo di fusioni tra enti e livelli amministrativi che è la grande innovazione di cui il paese ha bisogno».
Sandro Sanseverinati - capo Ufficio Stampa, Studi e Relazioni Esterne
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