Giudizio positivo sulla Legge Regionale di riforma del settore è stata espressa dall’assemblea dell’Unione Veneta Bonifiche, riunitasi a Rovigo. Nonostante la prevista riduzione del numero dei Consorzi (da 20 a 10) piena condivisione viene espressa sugli obbiettivi di razionalizzazione ed ottimizzazione delle attività ricomprese in un disegno organico, che definisce il quadro di una moderna Bonifica, assumendone anche le valenze ambientali.

Perplessità suscita altresì l’articolo 37, che esonera dal contributo di bonifica gli utenti urbani collegati al sistema pubblico fognario; ciò significa una rilevante riduzione delle entrate consortili, cui dovrà corrispondere equivalente contributo da parte degli enti gestori. Analoghe esperienze già in atto in Italia dimostrano, però, l’impossibilità da parte di tali realtà di conferire regolarmente le risorse pattuite; il ripetersi di tale evenienza avrebbe pesanti ripercussioni sull’operatività dei Consorzi di bonifica veneti, soprattutto riguardo alle attività di manutenzione, la cui efficienza è stata fin qui una caratteristica distintiva.

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