Autonomie locali: semplificare sì, ma con attenzione
A tale riguardo, Confagricoltura nutre dubbi sull’inserimento, in alcuni disegni di legge, dei consorzi di bonifica tra gli enti da sopprimere.
Ciò che lascia perplessa l’Organizzazione agricola, in particolare, è il fatto che si sta già procedendo al riordino regionale della materia, anche mediante accorpamento o eventuale soppressione di singoli consorzi, sulla base dell’accordo stipulato in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Confagricoltura rileva che la presenza sul territorio di una rete consortile è oggi essenzialmente indirizzata ad una gestione attenta e razionale dell’acqua, dando certezza della sua disponibilità a prezzi contenuti e mantenendo nel contempo in sicurezza il territorio.
Funzioni che conferiscono rilevanza pubblica all’azione dei Consorzi, classificabili come enti pubblici economici, ma caratterizzati da autogoverno, autofinanziamento e da una gestione privatistica e sussidiaria a quella statale.
E’ evidente che dal giudizio inequivocabile sulla utilità delle funzioni consortili, non può tuttavia essere disgiunta una valutazione obiettiva, finalizzata ad eliminare dalla rete i rami secchi e le strutture ridondanti che ancora sussistono sul territorio, a danno dell’intero sistema.
Per tali motivi Confagricoltura invita il Governo e il Parlamento ad una attenta riflessione sulla questione, al fine di poter selezionare le realtà in cui l’autogoverno dei consorzi di bonifica ha prodotto risultati positivi e verificabili, fornendo agli agricoltori ed agli altri utenti consortili il servizio dovuto.