Il Pane della Rinascita
Business e solidarietà vanno in scena a Veronafiere. E l’attenzione alla «rinascita» è accompagnata dai maestri panificatori di Richemont Club Italia, l’organizzazione presieduta da Piergiorgio Giorilli che si occupa di promuovere l’arte bianca e tutelare l’elevata professionalità dei panificatori e dei pasticceri.
Nel padiglione 3, area dinamica destinata alle «esibizioni» dei maestri dell’arte bianca, i giovani ragazzi di San Patrignano sfornano prodotti a ciclo continuo. Ed è un inno alla fantasia: pane con le olive e fiocchi di patate, biscotti alla camomilla, alla liquerizia, brioche e focacce. Mancano i biscotti all’Aulente, il vino prodotto nei vigneti della comunità fondata da Vincenzo Muccioli, ma le curiosità non mancano.
Come la collaborazione, pronta a partire, fra San Patrignano e due aziende leader nel settore del caffè (Illy) e del cioccolato (Domori). Nuovi stimoli e nuove partnership, dove business e solidarietà appunto si intrecciano.
Certamente, i fari restano puntati sul simbolo dell’arte bianca tradizionale: il pane. Che nelle tre sedi della comunità - dove nasce e accompagna la rinascita - prende un nome tutto particolare, «Pan Patrignano». Con una ricetta semplicissima, come ricordano due dei docenti dei ragazzi, Paolo Tomasi della sede di San Vito Pergine e Giuliano Pediconi di Coriano: acqua, farina, sale, lievito. Ma con la possibilità di introdurre variazioni sul tema della farina, «dal farro alla segale, dal grano tenero alla semola rimacinata».
Il percorso di apprendimento della panificazione è articolato e costituisce una parte integrante dell’integrazione dei ragazzi ospiti di San Patrignano. Le possibilità per esercitarsi non mancano, comunque. «Solamente nella sede di Coriano, che è la principale, vivono mille ragazzi – dice Pediconi -. Ogni giorno prepariamo e cuociamo quintali di pane».